wyvern

WYVERN wyvern


BACK TO THE ANCIENT RAGE


title: Back to the ancient rage
format: cd
year: 2002
label: Unisound
n°cat.: truemetal 001
tracklist:
INTRO
NIGHT FIRE
LONELY IN THE STREET
FEAR FOR FATE
SPEED WAR
NIGHTMARE
DANGER
LADY KILLER
BACK TO YOU
NO CHANCE
STAND UP
lineup:
vocals: Fabio Bonaccorsi
bass: Fausto Tinello
drums: Fabrizio Bernardi
guitars Giorgio Comella
guitars: Giovanni Cripotos

Recensione su hammerblow web zine !!!

E' veramente triste come oggi giorno quando si fa riferimento alla gloria del Metal Italiano si faccia riferimento a band che secondo il mio punto di vista non hanno nulla nel loro Dna che si possa ritenere valido o convincente.Si parla di una scena italiana valida e competitiva a livello internazionale...io ho i miei grandi dubbi a tal proposito..saranno migliorate le produzioni,i posti in cui suonare..ma la provincialità consueta che porta a osannare praticamente "il già sentito" e per giunta rifatto pure male,  non è cessata e mai cesserà,chiamandosi questo paese Italia. Cos'altro si potrebbe dire di una scena odierna che non riesce a sortire fuori dall'alone di buffonaggine in cui si è calata ormai da anni dal momento che gruppi che dovrebbero stender tappeti rossi a riviste e stampa specializzate ora si trastullano beatamente sugli allori,senza aver dato la minima dimostrazione di saper fare una musica degna di tal nome,vivendo questa situazione anche grazie al fatto di aver trovato la strada spianata da chi,anni e anni prima di loro,si è adoperato a far si che anche il nostro paese vantasse una scena hard rock degna,costretto a supplire al doloroso scotto di appartenere a una nazione a strisce verde bianca e rossa,e al sacrificio per cui ora chi meno si merita il successo è sulla vetta. Ci sono state band come Vanadium, Skanners,Sabotage e Strana Officina,che hanno potuto almeno assaporare il gusto del successo senza poterlo gustare troppo,e altre che invece nonostante i loro sforzi immani di poter riuscire a emergere proponendo musica di alto livello,si sono trascinate a fatica ma sono riuscite lo stesso a superare indenni la prova del tempo che le ha consacrate al ruolo di "cult band delle cult band",consegnandole vive e vegete anche in questo nuovo millennio. E' il caso degli emiliani Wyvern, uno dei simboli ancora viventi di quel metal che purtroppo non c'è più,insieme a Skanners e Bud Tribe,guidata dal simpatico e cortesissimo Fabio Tinello,bass player e mastermind del combo parmense attivo ancora oggi e in procinto di pubblicare la sua nuova fatica,sperando di poterla vedere sugli scaffali dei negozi quanto prima,e a loro va tutto l'augurio di Hammerblow affinchè questa nuova epica battaglia abbia la vittoria che si merita. Formatisi nel 1985,gli Wyvern rilasciarono nell'arco di due anni (87-88) due demotape che solo svariati anni più tardi,esattamente nel 2002 sono stati ristampati in un unico cd che prende il nome da loro secondo demo,Back To The Ancient Rage,dalla greca Unisound Records che ha ben pensato di far uscire la suddetta raccolta allegata alla rivista musicale "Truemetal". La fortuna di aver trovato questa ristampa al Metalboerse del Bang Your Head di quest'anno non ha che potuto rendere felice un fan del Metal Italiano (quello senza tante seghe come invece va di moda ora) come il sottoscritto.  Tutto ciò è servito non solo a dichiarare all'anagrafe il nome Wyvern come nome di culto,ma anche a regalare fragori di metallo dal sapore NWOBHM e dalle retrospettive di ciò che sarebbe stato poi chiamato in seguito power speed metal e a dare inizio alla lunga marcia del Dragone Alato che si sveglia nell'intro, è la saxoniana "Night Fire" che avrebbe fatto benissimo la sua degna comparsa su un album che si chiama Power And Glory,tanta è l'influenza dell'Anglosassone su questa e altre song presenti sul cd,ed è l'incedere tetro di "Lonely in the Street" che ci fa capire che il Dragone è pieno di rabbia e che non si sazierà se non avrà fatto vittime,per cui è meglio lasciare che si sfoghi permettendo così di arrivare a "Fear for fate"mid tempo incessante con strepito finale di Fabio Bonaccorsi che ricorda non poco i deliri in falsetto di King Diamond,e che ci accompagna alla tirata "Speed war" che ricorda un po i Running Wild dei primi tempi dai taglienti riffs di chitarra al drumming impazzito,come nella migliore scuola tedesca,come anche "Nightmare" ci tiene a ribadire la sua carica di potenza mista a incroci tipicamente power metal e rimandi new wave che di li a poco ci accompagna ad una nuova bordata anglosassone come "Lady Killer",una song tremendamente biker che ci regala gli Wyvern in un ispiratissimo hard rock assault con finale misto alla Ac/Dc / Saxon..come dire che non c'è miglior coppia al mondo!! Ma le influenze Saxon che pervadono lo stile degli Wyvern culminano in "Back To You" con tanto di fischio iniziale alla Biff in grado di aprire a una song che più anni 80 non si può davvero,un hard rock sanguigno e stradaiolo carico di adrenalina selvaggia incessante che passa da "No Chance" e chiude i battenti con l'altrettanto motociclistica "Stand Up!" e ci regala una testimonianza di sincerità e abnegazione che è sempre stata la costante del Dragone Alato dal lontano 85 fino ai nostri giorni. Running Wild





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Back to the ancient rage Wyvern 2002, Unisound record Heavy

Ritrovare ancora una volta i Wyvern on the road, è come rincontrare un vecchio compagno di scuola del quale se ne erano perse le tracce da tanto tempo, e il sapere della perseveranza e che, nonostante tutto e tutti, i nostri amici non si sono per niente abbattuti, ed anzi, hanno continuano a lottare a denti stretti giorno dopo giorno facendo fronte ad ogni tipo di difficoltà, potrebbe servire da monito per le giovani leve che molte volte perdono il proprio spirito d’iniziativa nel giro di qualche anno. Una vita per il metal, ecco come potrei descrivere in poche parole la carriera pluri decennale dei quattro parmensi, parafrasando il titolo di un celeberrimo album della mitica Strana Officina, una band che, nonostante un numero esagerato di demo, ben sei per l’esattezza, ed un gioiellino a titolo “Red flame of pain” pubblicato sul finire degli anni ottanta, è rimasta sempre nella penombra a rivendicare il proprio status di cult band sapendo di d’avere un conto in sospeso con la dea bendata che prima o poi dovrà saldare. Una band atipica i Wivern, formatasi nella metà degli eighties, ovvero quando già le band importanti della prima ondata, Vanadium, Skanners e Strana Officina, pubblicavano le loro prime opere, rimasti inermi alle mode che hanno di volta in volta cambiato lo stato del music business nazionale (leggasi grunge, death, black ecc. NdBeppe) restando aggrappati al loro personalissimo power metal molto aggressivo, ma che è sempre riuscito a tenere in considerazione l’aspetto melodico dei brani, forgiando composizioni immortali, dimostrando soprattutto, concettualmente parlando, di essere avanti con i tempi (chi di voi si ricorda la splendida “Twin factory” che nei primi ’90 trattava l’argomento, ora scottante, della biogenetica e della clonazione? NdBeppe), insomma ancora una volta una band dalle enormi potenzialità, nata però in un periodo in cui il giro delle grosse label era solo una pallida utopia e bisognava far conto solo sulle proprie forze. E si, i magici anni ottanta più volte decantati dai molti in cui forse tutto era più “casereccio” ma altresì genuino, dove l’ambiente era più pulito, e alla fine dei concerti si andava a mangiare la pizza tutti assieme senza la minima rivalità fra band, con la sensazione di far parte tutti di un solo gruppo: I Metallari!!!! Ma quegli anni purtroppo non ce li restituirà più nessuno, quello che ci rimane sono però i dettami tramandatici da chi quegli anni li ha vissuti intensamente sulla propria pelle, dimostrando al mando intero la grandezza del metallo italiano, e in quest’ottica purtroppo sembra quasi uno smacco che “Back to the ancient rage”, in pratica la ristampa dei due primi demo dei Wyvern, venga pubblicato da una label greca ovvero la Unisound records come allegato al primo numero del mensile “Truemetal. Ma si sa, come dice il detto “nessuno è profeta in patria”, e così potremmo stare a parlare in vano per ore ed ore, l’importante è che qualcuno abbia capito il potenziale di brani immensi come la Saxon-iana “Back to you” con tanto di fischi a la Bifford, la sciabolata metallica “Lady war”, la splendida “Night fire” o la cavalcata “Lonely in the street”, brani giocati fra contaminazioni proto power metal ed influssi legati a doppia mandata con la NWOBHM, come l’assalto all’arma bianca dell’inno “Speed war”, sono brani ancora in grado di tramortire anche il più baluardo defender odierno cresciuto a pane ed Hammerfall, credetemi. Questo è il vero metallo, questi sono i Wyvern, ed in attesa che il loro nuovo album “Lord of the winter” veda finalmente la luce, potete fare vostro questo splendido affresco di arte musicale contemporanea, e se come detto prima, gli anni ottanta non torneranno più, le emozioni che ci trasmette questo lavoro, non può togliercele proprio nessuno, come back to me to the ancient rage!!!!!!


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